GLI ANNI OTTANTA di Luca Dal Monte

Gli anni Ottanta si aprono nel segno della Williams. Il vecchio Clay Regazzoni, che ha colto la prima vittoria nella storia della squadra inglese non c’è più, ma al volante della FW07 l’australiano Alan Jones fa suo il titolo mondiale 1980 grazie a cinque vittorie equamente distribuire nell’arco della stagione: la gara di apertura in Argentina, i gran premi di Francia e Gran Bretagna nel cuore dell’estate, le ultime due gare dell’anno in Canada e Stati Uniti, utili per tenere a bada l’astro nascente dell’automobilismo sportivo, il brasiliano Nelson Piquet al volante della Brabham BT49.

Una Williams potrebbe essere campione del mondo anche l’anno successivo. Ma nel 1981 la gestione degli equilibri di squadra è tutt’altro che perfetta. Alan Jones e Carlos Reutemann, compagni di squadra che si amano poco e collaborano ancor meno, vincono quattro gare in due, ma in realtà finiscono col sottrarsi punti a vicenda. Al termine della stagione il campione del mondo è proprio Piquet sulla Brabham BT49C, che vince i gran premi di Argentina, San Marino (il primo della storia) e Germania e sale altre quattro volte sul podio. In una stagione in cui non c’è un vero padrone, andrebbero ricordate le due prime vittorie Ferrari dell’era turbo, entrambe colte dal canadese Gilles Villeneuve a Monaco e in Spagna con la 126CK.

Villeneuve potrebbe finalmente diventare campione del mondo l’anno successivo, quando si ritrova tra le mani una macchina eccezionale come la Ferrari 126 C2. Ma a questo punto ci si mette di mezzo il destino – sulla sua strada così come su quella della Ferrari. Gilles scompare nel corso delle prove del gran premio del Belgio. Il compagno di squadra Didier Pironi esce di scena nelle prove del gran premio di Germania. La vettura è velocissima: il terzo arrivato, il francese Patrick Tambay, vince il gran premio d’Olanda. Poi lui pure deve abbandonare qualsiasi velleità mondiale per problemi fisici. Enzo Ferrari offre allora il volante della 126 C2 a Mario Andretti, che si è ritirato a inizio stagione, e l’italo-americano stupisce tutti con una fantastica pole position a Monza. A fine stagione il campione del mondo è per la prima volta un finlandese, Keke Rosberg, al volante della Williams FW08.

La stagione 1983 vive sul lungo duello tra Alain Prost su Renault RE40 e Nelson Piquet su Brabham BT52. Il francese vince quattro gran premi, il brasiliano uno in meno. Ma grazie a un maggior numero di piazzamenti sul podio, a fine anno Piquet conquista il titolo di campione del mondo proprio in virtù di un terzo posto nella gara che conclude la stagione, il gran premio del Sudafrica nel corso del quale il diretto concorrente è costretto al ritiro.

Prost perde il titolo per un’inezia anche l’anno successivo. Stavolta è il compagno di squadra Niki Lauda a laurearsi (per la terza volta) campione del mondo ai suoi danni e sempre nell’ultima prova stagionale, nell’84 in Portogallo. Lo scarto tra i due è di solo mezzo punto. La McLaren MP4/2 che Prost e Lauda hanno tra le mani nel 1984 è imbattibile. Francese e austriaco conquistano un totale di dodici successi su sedici gare. Ma la gara forse più memorabile della stagione è il gran premio di Monaco, vinto da Prost, ma dove a fare notizia è il secondo arrivato, il semi-sconosciuto brasiliano Ayrton Senna al volante della Toleman TG183B.

Prost corona finalmente il proprio sogno mondiale nel 1985. La monoposto è un’evoluzione di quella dell’anno precedente, la MP4/2B. Il francese fa suo il titolo con due gare di anticipo grazie a cinque vittorie, due secondi e quattro terzi posti. L’unico vero filo da torcere glielo dà Michele Alboreto che, al volante della sua Ferrari 156/85, vince i gran premi del Canada e di Germania e tiene vive le speranze fino al principio dell’autunno. Prost è di nuovo campione del mondo nel 1986 al termine di un lungo e appassionante duello con Nigel Mansell. Sulla sua McLaren MP4/2C, Prost conquista “solo” quattro vittorie, ma è abile a sfruttare la rivalità interna dei due piloti Williams che, insieme e al volante della stessa formidabile FW11, vincono in totale nove gran premi, ma perdono il titolo mondiale rispettivamente per due e tre punti.

Piquet si rifà nel 1987. Al volante della Williams FW11B, conquista il suo terzo titolo dopo una stagione in cui il protagonista sfortunato è il compagno di squadra Mansell enella quale nella lotta per la corona mondiale si inserisce anche il brasiliano Ayrton Senna che, sulla Lotus 99T, in maggio vince per la prima volta in carriera il gran premio di Monaco. Dal 1988 in poi e per i successivi sei anni, la Formula 1 conoscerà una sola vera rivalità, quella tra Prost e Senna.

Nel 1988 il brasiliano e il francese sono compagni di squadra alla McLaren. La MP4/4 non ha rivali. Insieme i due vincono quindici delle sedici gare in calendario. Al termine della stagione, Senna è per la prima volta campione del mondo – ma solo grazie al fatto che, ai fini della classifica, vengono tenuto validi undici risultati su sedici, altrimenti il titolo sarebbe andato a Prost. Con queste premesse, i due si danno di nuovo battaglia l’anno successivo, una stagione nella quale la coppia scoppia e che si risolve con una controversa manovra del francese ai danni del brasiliano a Suzuka. Al volante della McLaren MP4/5, Senna vince sei gran premi, Prost quattro. Ma alla fine è il francese che, per la terza volta in carriera, è campione del mondo.