Ferrari 643
Con la 643 la Ferrari chiude la continua evoluzione di modelli iniziata con la 640 del 1989, la prima monoposto progettata dall’ingegnere inglese ex McLaren John Barnard, con la quale a Maranello si sperava di aprire un ciclo. Il 1991 vede la chiusura del progetto, che segue peraltro l’abbandono della Ferrari da parte di Barnard.
Il 1991 è una stagione di grandi delusioni per la Casa di Maranello, che ci arriva in realtà sulle ali dell’entusiasmo di una vettura competitiva che ha sfiorato il titolo nella stagione precedente con Alain Prost, e con l’assunzione del talento emergente nella Formula 1 di quegli anni, il francese di origini italiane Jean Alesi, che si è imposto all’attenzione di tutti nella sua prima stagione e mezza con la Tyrrell.
Come la monoposto che la precede e con la quale la Ferrari disputa la prima parte di stagione, la 643 è progettata da Steve Nichols e da Jean-Claude Migeot.
Piloti:
Alain Prost: La seconda parte dell’anno porta quattro podi, ma nessuna vittoria. Il tre volte campione del mondo francese è secondo nei gran premi di Francia e di Spagna, terzo in quelli di Gran Bretagna e Italia. Mentre i risultati non vengono, cresce in Alain la frustrazione creata da una situazione del tutto inaspettata dopo i successi dell’anno prima. Una Ferrari in crisi manageriale non aiuta certamente a fare chiarezza e a rasserenare l’ambiente. Tant’è che la stagione si chiude mestamente con il licenziamento del francese con ancora una gara da disputare.
Jean Alesi: Con la 643 il francesino di Avignone sale due volte sul terzo gradino del podio a Hockenheim e all’Estoril, arriva quattro volte nei punti ed è costretto cinque volte al ritiro. Stagione (quasi) incolore e certamente non per demeriti del pilota.
Gianni Morbidelli: Il giovanissimo pilota di Pesaro, in forza alla Minardi, viene prestato dalla squadra faentina alla Ferrari nell’ultimo appuntamento stagionale per sostituire Prost. Grazie al sesto posto nel Gran Premio di Australia, conquista il primo punto iridato della sua carriera.
I nostri modellini di auto:
La 643 in realtà nasce per far fronte all’emergenza creata da una vettura – la 642 – che ha perso la competitività del modello precedente. Le principali innovazioni sono a livello aerodinamico, la più evidente delle quali è un musetto completamente diverso – una carenatura rastremata che si allarga mano a mano che sale verso il corpo della vettura al posto del caratteristico e sottile ‘becco di papera’ di tutti i modelli precedenti.
Resta il profilo a forma di ‘bottiglia di Coca-Cola’ della parte posteriore della monoposto, nonostante un importante restyling delle pance laterali. Al lieve ritocco nella potenza del motore fanno da contraltare gli stessi problemi a livello di telaio che hanno afflitto il modello precedente.