Lotus 91

Lotus 91

di Luca Dal Monte

È una vettura relativamente convenzionale per Colin Chapman, il geniale costruttore inglese che nella sua carriera ha alternato momenti in cui le sue intuizione hanno sconvolto e rivoluzionato il mondo della Formula 1 ad altri nei quali le sue creature hanno faticato a concludere una gara, spesso per la fragilità dovuta a una soluzione che anticipa troppo i tempi. Sfortunatamente, la Lotus 91 è anche l’ultima monoposto che Chapman, che scomparirà nel dicembre del 1982, accompagna sui campi di gara.

Il modello 91 è naturalmente una wing car. Nel progettarla, Chapman, Martin Ogilvie e Tony Rudd fanno paradossalmente tesoro di quanto la Williams, con il modello FW07, ha imparato a proposito di effetto suolo dalla Lotus 79 del 1978. Allo stesso tempo, la Lotus 91 beneficia anche di alcune soluzioni che sono state studiate per il modello 88, che non è mai sceso in pista in una gara ufficiale.

 

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Piloti:

Nigel Mansell: Alla sua seconda stagione completa con la Lotus, il futuro Leone d’Inghilterra ruggisce ancora poco. Il suo miglior risultato nel corso del 1982 è il terzo posto nel Gran Premio del Brasile, seconda prova dell’anno. L’unico altro arrivo in zona punti è il quarto posto a Montecarlo. Poi, quattro piazzamenti tra i primi dieci e sei ritiri.

Elio De Angelis: Elio regala a Colin Chapman l’ultima vittoria della sua vita. È il 15 agosto 1982. Circuito di Zeltweg, Gran Premio d’Austria. Mancano quattro giri alla bandiera a scacchi quando il leader della corsa è costretto al ritiro. De Angelis si porta al comando con la sua Lotus nero-oro marcata JPS. Per i restanti giri deve tenere a bada Keke Rosberg che, con la sua Williams, sta rinvenendo alle sue spalle. In un arrivo al foto-finish, Elio lo precede sulla linea del traguardo di 50 millesimi di secondo, un’inezia. È la vittoria numero 150 per il Ford-Cosworth. Completano la stagione del giovane pilota italiano sei arrivi in zona punti.

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Tre le soluzioni all’avanguardia montate sulla Lotus 91.

La prima sono i freni in carbonio, introdotti in Formula 1 da Gordon Murray e dalla sua Brabham. La seconda sono le sospensioni attive, che permettono di controllare e quindi di adattare il comportamento delle sospensioni a seconda delle circostanze. E se in un primo momento il controllo avviene attraverso delle valvole idro-pneumatiche, successivamente a capo del sistema ci sarà un computer. Il modello 91 è anche la prima Lotus realizzata in fibra di carbonio.

In alcune gare della stagione viene utilizzata senza le ali anteriori. I risultati non mancano: un podio con Mansell e una vittoria con De Angelis, l’ultima per il Team Lotus con Colin Chapman in vita.

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