Ferrari 640
Il progetto è di John Barnard, rimasto solo al comando della direzione tecnica della Scuderia Ferrari, anche se il suo rifiuto di trasferirsi a Maranello e la sua insistenza nel lavorare dall’Inghilterra lo porteranno presto a lasciare la Ferrari. La 640 ad ogni modo è una vettura non solo vincente, ma anche rivoluzionaria. È infatti la prima monoposto di Formula 1 ad adottare un cambio semi-automatico sequenziale a sette marce con due levette dietro al volante (una per salire di marcia, l’altra per scalare) al posto della tradizionale leva al fianco del pilota.
Piloti:
Nigell Mansell: Sua è la vittoria nella gara del debutto del cambio semi-automatico, il Gran Premio del Brasile 1989 che coincide peraltro con la sua prima gara in Ferrari. Mansell vincerà ancora in Ungheria e conquisterà il secondo gradino del podio al Paul Ricard e a Silverstone, e il terzo a Hockenheim e Spa.
Gerhard Berger: Berger, che a Imola è protagonista di uno spettacolare incidente e viene estratto dalla sua macchina in fiamme, è costretto al ritiro in dieci delle prime undici gare della stagione. Vivrà un solo momento di gloria, tra metà settembre e i primi di ottobre, quando farà suo il Gran Premio del Portogallo e si classificherà al secondo posto in Italia e Spagna.
Una peculiarità: la 640 o non arriva al traguardo, o conquista il podio. Tra i due piloti colleziona infatti 19 ritiri, tre vittorie, quattro secondi e due terzi posti. Nient’altro. A fine stagione è seconda nel Mondiale Costruttori.
I nostri modellini di auto:
La gestazione della 640 parte già nell’estate del 1988, quando è chiaro che il campionato è compromesso e allora è forse più saggio lavorare già in funziona della stagione successiva. Del resto, il nuovo e rivoluzionario cambio semi-automatico è una novità assoluta in Formula 1 e necessita di molto sviluppo. Nuovo è peraltro anche il motore. L’era turbo è arrivata al capolinea e, conforme ai nuovi regolamenti, la Ferrari torna all’aspirato. In questo caso, a un 12 cilindri di 3,5 litri di cilindrata per una potenza che è di 600 HP all’inizio della stagione e di 660 HP alla fine.
La forma della 640 tradisce l’abilità di Barnard per quel che riguarda l’aerodinamica. La vettura è una delle Ferrari più pulite di sempre a livello di linee e sembra davvero scolpita dal vento, con il frontale a becco d’uccello, le fiancate sinuose, la coda rastremata e una doppia presa d’aria laterale ai due lati del casco del pilota senza un vero e proprio airscope – almeno a inizio stagione.