Ferrari 126 C2

Ferrari 126 C2

di Luca Dal Monte

A fine stagione Frank Williams dirà “Stiamo vincendo un titolo mondiale che quattro diversi piloti della Ferrari avrebbero potuto fare loro.” Tale è la qualità della Ferrari 126 C2 e la superiorità che mostra in pista. Ma il destino dispone altrimenti. La stagione 1982 è tragica. Uno dei piloti di Maranello perde la vita. Un secondo vede terminare anzitempo la propria carriera. Gli altri due vivranno giornate di gloria senza poter mettere le mani sulla corona mondiale.

Trovata finalmente la quadratura del cerchio per quel che riguarda il motore turbo, la 126 C2 è il capolavoro telaistico di un ingegnere brillante come pochi – sue sono la Hesketh di Hunt del ’75 e la Wolf di Scheckter del ’77. La C2 è la prima Ferrari che Harvey Postlethwaite firma dopo il suo arrivo a Maranello. Con ogni probabilità, quello della C2 è il migliore telaio mai realizzato dalla Ferrari, che con questa vettura diventa la migliore wing car in circolazione. Il telaio della C2 è realizzato in pannelli honeycomb, che se è vero che per la Formula 1 non sono certo una novità, nel 1982 lo sono per la Ferrari. Fino a questo momento la Ferrari ha storicamente lavorato su un telaio tubolare irrigidito da pannelli in alluminio.

 

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Piloti:

Gilles Villeneuve: È il protagonista annunciato della stagione. Arriva secondo a Imola alle spalle del compagno di squadra Pironi nel gran premio delle polemiche. San Marino ’82 è l’ultima gara disputata da Gilles, che perde la vita nelle qualifiche per il Gran Premio del Belgio a Zolder due settimane più tardi.

Didier Pironi: Vince a Imola interpretando a modo suo ordini di scuderia forse volutamente ambigui e scatenando polemiche che non finiranno mai. Vince ancora a Zandvoort. È secondo a Monaco e a Brands Hatch e terzo a Detroit e al Paul Ricard. A Hockenheim subisce un gravissimo incidente dalla dinamica simile a quello che è costato la vita a Gilles. Fine carriera e addio sogni mondiali.

Patrick Tambay: Viene chiamato per sostituire Gilles sulla Ferrari numero 27. Risponde da pari suo vincendo a Hockenheim e salendo sul podio a Brands Hatch e a Monza. Dolori fisici per i postumi di un vecchio incidente gli precludono la partecipazione a due gare e qualsiasi ambizione mondiale.

Mario Andretti: Enzo Ferrari gli chiede di correre per la sua Scuderia a Monza. Gilles non c’è più. Tambay è dolorante, Pironi è convalescente. Mario risponde all’appello. Il mercoledì prende il primo aereo per Malpensa. Il giovedì si siede per la prima volta al volante della 126 C2. Il sabato, a Monza, stabilisce la pole position del Gran Premio d’Italia 1982. Terminerà la gara sul terzo gradino del podio in un’apoteosi di tifosi Ferrari.

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Per quel che riguarda l’aerodinamica, la Ferrari trascorre con la C2 lunghe sedute nella galleria del vento della Pininfarina, alle porte di Torino. Alla sua prima uscita, Villeneuve polverizza il record della pista di Fiorano, abbassandolo in un colpo solo di un secondo e 36 centesimi. Nonostante le tragedie, la 126 C2 riporta a Maranello il titolo mondiale Costruttori.

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