Brabham BT55
Nel momento della presentazione, la BT55 lascia tutti con il fiato sospeso. Gordon Murray si è superato ancora una volta. La monoposto con la quale la Brabham intende affrontare il campionato del mondo 1986 è completamente rivoluzionaria. La BT55 è bassa, larga, sottile, non ha di fatto la parte superiore del cockpit tant’è che, quando si siedono al volante, dei piloti si vedono le spalle e il movimento della braccia. Il telaio è in fibra di carbonio.
Dopo aver portato al massimo sviluppo il modello precedente – la BT52 diventata 53 e successivamente 54 – Murray parte dal classico foglio bianco. In Formula 1 non c’è più l’effetto suolo da tre anni. L’ala posteriore è tornata ad essere il principale fattore discriminante della deportanza di una monoposto. Murray decide di togliere tutto quello che è possibile levare di quanto sta tra il musetto della vettura e l’ala posteriore. Non può naturalmente spostare il pilota, ma chiede addirittura alla BMW di riprogettare il 4 cilindri in linea che tanto ha dato alla Brabham nelle stagioni precedenti e che sarà inclinato di 72° per poter essere inserito sulla vettura e contribuire all’idea generale che sottintende la BT55.
Piloti:
Riccardo Patrese: Dopo due stagioni con l’Alfa Romeo, Riccardo torna alla Brabham, dove Bernie Ecclestone lo apprezza da sempre. Nonostante la difficoltà di guida e la fragilità complessiva della BT55, nella prima parte di stagione colleziona due sesti posti a Imola e a Detroit. Il bottino è misero, ma quel che segue è ancora peggio: sette ritiri nelle ultime nove gare della stagione.
Elio De Angelis: Dopo sei stagioni, Elio De Angelis lascia la Lotus. Vista la vettura rivoluzionaria che lui e Patrese si ritrovano tra le mani, c’è molta euforia nel Team Brabham. Ma l’euforia si spegne presto difronte ai tanti problemi di una monoposto bella, ma forse in anticipo sui tempi. Elio è ottavo in Brasile e successivamente colleziona tre ritiri consecutivi. Il 14 maggio è vittima di un terribile incidente nel corso di una sessione di prove al Paul Ricard. Muore il giorno dopo.
Derek Warwick: Il pilota inglese sostituisce De Angelis a partire dal Gran Premio del Canada. Collezionerà una lunga serie di ritiri e nessun piazzamento tra i punti.
I nostri modellini di auto:
La BT55 resta purtroppo bella solo sulla carta. L’inclinazione del motore porta più problemi che benefici. La distribuzione dei pesi è una complicazione in più che condiziona tanto la maneggevolezza della vettura quanto la sua affidabilità. La vettura, che in inverno si ipotizzava come una delle grandi protagoniste della stagione, finirà con il racimolare solo due miseri punti.
Nel corso dell’anno sono tante le modifiche che vengono apportate. Ma la sostanza non cambia.