Lotus 80

Lotus 80

di Luca Dal Monte

La Lotus 80 è il classico esempio del genio ingegneristico di Colin Chapman, della sua insaziabile volontà di non accontentarsi mai, di spingersi sempre oltre… e di come questa continua ricerca potesse certe volte essere controproducente.

Dopo aver conquistato i titoli mondiali Piloti e Costruttori nel 1978 con il modello 79 grazie all’effetto suolo che aveva inventato applicando a una monoposto di Formula 1 concetti aeronautici, per la stagione 1979 Chapman decide di fare ancora di più, trasformando non solo le fiancate della monoposto, ma l’intera vettura, in una sorta di enorme ala rovesciata in modo che il flusso d’aria la tenga incollata a terra. Non funzionerà.

 

Lotus 80 Image 1

Piloti:

Mario Andretti: Campione del mondo in carica, nel 1979 Mario si trova a dover difendere il titolo al volante della vettura dell’anno precedente. La Lotus 80 infatti tradisce le attese: ottima e velocissima in rettilineo, si scompone e diventa inguidabile in frenata e in curva. Nonostante tutto, Andretti la porta in gara in tre gran premi, salendo sul podio a Jarama, nella gara di esordio in campionato del modello 80. Si ritirerà successivamente a Montecarlo e a Digione e gareggerà il resto della stagione al volante della vettura dell’anno precedente.

Carlos Reutemann: L’argentino ha lasciato la Ferrari a fine 1978 ed è arrivato nella squadra del momento. O così crede. Dopo i primi test invernali, Reutemann si rifiuta di salire a bordo della Lotus 80, che giudica troppo pericolosa. Nonostante le pressioni di Chapman, Carlos non si ricrederà e non scenderà mai in pista con il modello 80. Correrà l’intera stagione 1979 al volante della Lotus 79 che, purtroppo per lui, ha perso lo smalto dell’anno precedente.

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Lotus 80 Image 2

Così come la concepisce il geniale costruttore inglese, il down-force che la sua nuova monoposto dovrebbe essere in grado di creare farà in modo che non debbano servire neppure le ali anteriori e lo spoiler posteriore. Questo sulla carta. Nella realtà la Lotus 80, così configurata, senza ali e con le famose bandelle laterali – o minigonne – che corrono per intero sui due lati della vettura, risulterà inguidabile. Nella primavera del ’79, in fase di sviluppo, Chapman si arrenderà lentamente all’evidenza, prima mettendo gli spoiler anteriore e posteriore, infine decidendo di abbandonare il progetto.

Per qualche motivo, il debutto vede la Lotus 80 comunque sul podio – terzo posto conquistato da Andretti nel Gran Premio di Spagna. Ma dopo due altre gare, Monaco e Francia, Andretti e Chapman si arrendo. Resta il ricordo di una vettura bellissima, con una livrea che vede il ritorno della Lotus al British Racing Green, impreziosita dalle strisce rosso-blu-azzurre del nuovo sponsor Martini & Rossi.

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