Ferrari 312 F1 (1966)

Ferrari 312 F1 (1966)

di Luca Dal Monte

Con il modello 312 F1 la Ferrari partecipa a quattro edizioni diverse del campionato del mondo di Formula 1, dal 1966 al 1969. Per una monoposto impiegata così a lungo, la 312 F1 ha raccolto molto poco in termini di risultati. Tre vittorie in totale, di cui una nell’anno dell’esordio, il 1966, e due nella penultima stagione di attività, il 1968. La 312 F1 è veloce, ma fragile. Nel corso di quattro stagioni, disputa in totale 38 gran premi vincendone tre – Belgio e Italia nel 1966; Francia nel 1968. Conquista sette pole position e colleziona quattro giri più veloci in gara.

Progettata da Mauro Forghieri, la 312 F1 monta un motore 12 cilindri a V di 60° di tre litri di cilindrata. Nel momento del debutto, la potenza del motore è pari a 360 CV, ma cresce nel corso della stagione e, a Monza, ne viene utilizzata una versione di 375 CV. L’ultima evoluzione, nel 1969, avrà una potenza di 436 CV.

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Piloti:

John Surtees: Il campione del mondo 1964 vince con la 312 F1 il Gran Premio del Belgio 1966. Così facendo scombussola i piani di Enzo Ferrari, che voleva licenziarlo al termine del fine settimana di gara. La decisione è di fatto solo rimandata e Surtees viene appiedato poco dopo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è un litigio con il direttore sportivo Ferrari Eugenio Dragoni. Ma la realtà è ben diversa anche se i diretti interessati non hanno mai fatto chiarezza su quanto realmente accaduto.

Mike Parkes: In sostituzione dell’inglese Surtees, Enzo Ferrari fa debuttare in Formula 1 l’inglese Mike Parkes. La sua carriera nella massima serie sarà brevissima. Ma nelle sole sei gare che disputa (quattro nel 1966 e due nel 1967), Parkes salirà per due volte sul secondo gradino del podio. Entrambe le volte nel 1966, nel Gran Premio di Francia, sua gara d’esordio, e nel Gran Premio d’Italia.

Lorenzo Bandini: Il pilota italiano ottiene i migliori risultati della stagione prima di mettersi al volante della nuova 312 F1. Con la vettura dell’anno precedente è infatti secondo a Montecarlo e terzo a Spa. Poi, con la 312 F1, tre ritiri e due sesti posti a Zandvoort e al Nürburgring. Nel Gran Premio di Francia conquista però pole position e giro più veloce in gara.

Ludovico Scarfiotti: Una sola gara in stagione per il pilota italiano. Ma anche uno straordinario successo nel Gran Premio d’Italia. A Monza quel giorno stabilisce anche il giro più veloce in gara. È l’ultimo pilota italiano a vincere il Gran Premio d’Italia al volante di una Ferrari.

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La stagione 1966 della Ferrari è alquanto complicata. Innanzitutto c’è il licenziamento della prima guida, il campione del mondo 1964 John Surtees, in circostanze mai chiarite del tutto. Poi c’è il cambio di fornitura dei pneumatici, con le 312 F1 che prima montano gomme Dunlop e successivamente Firestone. Infine ci sono gli scioperi sindacali, che costringono la fabbrica a fermarsi per alcune settimane in estate e non le consentono di disputare il Gran Premio di Gran Bretagna. Infine c’è la scelta di Enzo Ferrari di non partecipare all’ultima gara di campionato, il Gran Premio del Messico, ormai ininfluente ai fini del Mondiale, per non sobbarcarsi le spese di una trasferta così lunga.

Ma la stagione 1966 vive anche uno straordinario momento di gloria quando Ludovico Scarfiotti trionfa a Monza al volante della 312 F1.

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