Brabham BT19

Brabham BT19

di Luca Dal Monte

Quello che Jack Brabham consegue al volante della Brabham BT19 è un risultato che non ha eguali nella storia della Formula 1: vincere il titolo mondiale Piloti – ma la BT 19 conquisterà anche quello Costruttori – al volante di una vettura che porta il proprio nome. Dopo i due titoli conseguiti nel 1959 e nel 1960 con la Cooper, Brabham conquista infatti la terza corona mondiale guidando una vettura di sua costruzione.

Il progetto della BT19 è di Ron Tauranac, l’ingegnere anglo-australiano, socio di Jack Brabham dal 1962, responsabile di tutti i progetti della squadra inglese fino alla vendita a Bernie Ecclestone nei primi anni Settanta.

 

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Piloti:

Jack Brabham: Terzo titolo mondiale personale e primo per la squadra e l’azienda che portano il suo nome. È questo il bottino che Black Jack porta a casa al termine della stagione 1966 nella quale porta la BT19 al successo in quattro gare consecutive, i Gran Premi di Francia, Gran Bretagna, Olanda e Germania. Basteranno per creare il vuoto in classifica. Brabham disputerà peraltro le ultime due gare di campionato con il modello BT20. Al volante della BT19 il campione del mondo 1966 disputerà anche due gare nella stagione successiva, conquistando il secondo posto a Zandvoort.

Denny Hulme: Il pilota neozelandese disputa una sola gara al volante della Brabham BT 19, il Gran Premio del Belgio 1967, nel quale stabilisce soltanto il quattordicesimo tempo in qualifica e si ritira al quattordicesimo dei 28 giri del tortuoso circuito di Spa per la rottura del motore. Il 1966 invece non lo vede mai al volante di questo modello.

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La BT19 nasce nel ’65 per ospitare il motore Coventry-Climax di un litro e mezzo di cilindrata. Il cambio a livello di regolamenti spinge Brabham a posticiparne l’impiego alla stagione 1966 e Tauranac a ripensarne in parte il progetto, adottando un motore Repco-Brabham a 8 cilindri e di tre litri di cilindrata per una potenza di 315 HP. Il motore è in lega leggera mentre le canne dei cilindri sono in ghisa. Le testate sono a due valvole per cilindro. La distribuzione è monoalbero con comando a catena. Il telaio è di tipo tubolare.

Precorrendo in parte i tempi, per la progettazione della BT19, come di tutte le sue altre vetture a partire dal 1963, Tauranac e Brabham si avvalgono della galleria del vento della Motor Industry Research Association. Brabham attribuirà il muso abbassato e il labbro posteriore rivolto verso l’alto del cofano motore alla maniacale attenzione di Tauranac per i dettagli aerodinamici.

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