Alfetta 159

Alfetta 159

di Luca Dal Monte

È la naturale evoluzione del modello precedente. La differenza più importante con la 158 è la nuova sospensione posteriore, adesso di tipo De Dion. In costante evoluzione il motore, l’8 cilindri in linea progettato da Gioachino Colombo nel 1937, la cui potenza inziale era di 180 CV, passata a 225 CV nel 1939, a 425 nel 1950 e a 450 nell’ultima gara della stagione 1951, il Gran Premio di Spagna che segna l’uscita di scena di questo storico modello.

L’Alfetta è una delle monoposto più sofisticate mai costruite fino a quel momento. E naturalmente una delle più vincenti. La sua stagione di gloria è il 1951, ma non va dimenticato che il debutto in pista avviene il 3 settembre del 1950 in quel Gran Premio d’Italia che vede Nino Farina laurearsi campione del mondo. I primi due esemplari sono affidati proprio ai due contendenti per il titolo – Farina e Fangio.

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Piloti:

Nino Farina: Nel 1951 il campione del mondo in carica Nino Farina vince il Gran Premio del Belgio e sale tre volte sul gradino più basso del podio a Berna, Monza e Pedralbes. Non gli basterà per ripetersi. Al termine della stagione sarà infatti solo quarto nella classifica del Mondiale. E quando l’Alfa Romeo annuncerà il ritiro dalle competizioni, Farina passerà alla Ferrari, la storica rivale della Casa del Portello.

Juan Manuel Fangio: Grazie a tre vittorie nei Gran Premi di Svizzera, Francia e Spagna e a due secondi posti a Silverstone e al Nürburgring, a fine stagione il pilota argentino conquista il suo primo titolo di campione del mondo – l’ultimo nella sua storia per l’Alfa Romeo. Fangio invece non è che all’inizio della sua straordinaria avventura, che lo porterà a conquistare altri quattro titoli mondiali e ad essere considerato ancora oggi come uno dei più grandi piloti di tutti i tempi. Oltre che uno dei più corretti.

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Dopo un inizio di stagione 1951 nel quale la 159 mantiene la supremazia dell’anno precedente con Fangio e Farina che vincono tre gran premi, a partire dall’estate l’Alfetta perde la propria superiorità. Fino a quel momento l’Alfa Romeo ha vinto tutti i gran premi del campionato del mondo che ha disputato. Ma a luglio, a Silverstone, deve inchinarsi alla Ferrari. Improvvisamente, l’Alfetta non è più la vettura da battere.

Al Nürburgring e a Monza i piloti Alfa Romeo non vanno oltre il podio. Il titolo di campione del mondo di Fangio è in bilico. Ma la 159 non tradisce e, nell’ultima gara stagionale, si laurea una volta ancora campione del mondo.

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